Dello spazio da Giotto a Fontana

Nuova stagione scolastica e nuovo ciclo di laboratori. Tra le nuove proposte elaborate quest'anno un percorso temporale che punta l'obiettivo su uno dei temi centrali di tutta la storia dell'arte: la rappresentazione dello spazio.

Ogni artista nel corso dei secoli si è trovato di fronte al problema della resa spaziale cercando e sperimentando soluzioni che potessero dare un'idea convincente della profondità e della tridimensionalità del mondo reale.

Ma lo spazio pittorico nonostante l'evouzione artistica resta bidimensionale e l'artista nel corso dei secoli dovrà ricorrere a trucchi e regole scientifiche per rappresentare la realtà in modo soddisfacente e consono all'epoca in cui vive alla propria visione del mondo.

Dalle figure ieratiche e frontali dei mosaici bizantini fortemente bidimensionali alla ricerca di un nuovo sistema di rappresentazione dello spazio dell'arte medievale, passando per le intuizioni rivoluzionarie di Giotto che introdurranno la prospettiva lineare rinascimentale.

La ricerca si evolverà nel corso della storia delle arti visive fino alla svolta concettuale di Lucio Fontana che taglia e buca la superficie della tela che si apre, si piega, diventa tridimensionale e lo spazio fino ad ora illusorio diventa reale.

Il viaggio ideale ci ha portato tra le sale della Pinacoteca di Brera, davanti ai capolavori di Piero della Francesca e di Raffaello, e al Museo del Novecento tra le opere di Fontana e si è concluso con un laboratorio creativo in cui abbiamo realizzato un piccolo libro d'artista che passa da Giotto e attraverso il rinascimento arriva fino a Fontana e tra le cui pagine abbiamo racchiuso concetti spaziali, tagli prospettici e cieli azzurri.

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