Storie di macchie e di colore

Quante volte guardando le nuvole vediamo apparire forme riconoscibili. Ai più golosi sembrerà di vedere bignè ripieni e coni ricolmi di morbido gelato, agli animalisti appassionati musi di cane o micioni arruffati. A seconda della nostra personale cultura visiva saremo in grado di individuare diversi tipi di oggetti ma questa attitudine è da riferirsi alla Pareidolia e sembra che sia un retaggio primordiale che ha consentito all'uomo di individuare situazioni di pericolo anche in presenza di pochi indizi. Pensate ad esempio all'utilità di tale fenomeno per i nostri antenati preistorici nel momento in cui riuscire a scoprire un predatore mimetizzato poteva far salva la vita.

E così osservando nuvole, cortecce d'albero, macchie sui muri possiamo trovare figure e volti nascosti e magari raccontare una storia.

Mirò diceva : "ho sempre bisogno di un punto di partenza, sia esso una macchia di polvere o uno squarcio di luce".

E il nostro punto di partenza nel laboratorio di oggi, in Biblioteca a Gaggiano, sono state le macchie acquarellate che muovendosi e mescolandosi hanno formato sui nostri fogli forme e sfumature interessanti. E' stato entusiasmante poi cercare tra quei grovigli di colore paesaggi bizzarri e personaggi misteriosi. Fondali marini, boschi incantati, mappe di mondi lontani... i punti di partenza di storie da inventare e da raccontare.

Piccola Accademia del Parco. Sandra Rettori. Laboratorio LIBRI ACQUARELLATI.png