Alla ricerca della libertà.

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E voi avete già trovato la vostra libertà artistica?
E’ sempre difficile, per chi dipinge prevalentemente figurativo, sconfinare nell’astrazione o nell’informale sperimentando esclusivamente il segno, il colore o la materia.
Staccarsi dalla figura e quindi dal dato realistico ci risulta artificioso e difficoltoso.

La storia dell’arte ci racconta di molti artisti astratti che hanno vissuto con difficoltà questo passaggio dal figurativo che li ha portati alla piena libertà espressiva. Tra il prima e il dopo ci sono spesso momenti i bridi che ci mostrano tutto il tormento pittorico vissuto, Pollock per esempio.
Oppure il cambiamento è così repentino e definitivo da suscitare le perplessità di critici e pubblico testimoni dell’epoca come nel caso di Capogrossi.

In laboratorio abbiamo sperimentato la pittura materica con colori acrilici. Impastando ritagli, scarti di carte, fibre, garze e molto altro, con colore e leganti abbiamo dipinto materia su tele o cartoni in composizioni astratte, informali. Tuttavia quasi tutti i partecipanti non sono riusciti ad evitare di pilotare l’applicazione del materiale sulla tela pensando già a una possibile resa figurativa. Oppure è successo che successivamente alla composizione del fondo l’occhio cercasse nelle masse e nelle atmosfere ottenute qualcosa di noto (questo fenomeno scientifico si chiama Pareidolia).

Non abbiamo posto limiti alle nostre composizioni, a risultati assolutamente astratti si sono affiancati atmosfere visionarie di metropoli e skyline.

L’acquisizione della tecnica e la conoscenza dei materiali sono punti importanti in un’evoluzione artistica ma il motore trainante è sempre la motivazione, quell’esigenza interiore che ti porta e ricercare forme espressive diverse, la consapevolezza del proprio segno e del proprio sè artistico. In altre parole la Libertà

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